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Segreti in cucina

Abbinare il vino al piatto, i consigli da sommelier

Si dice che per saper abbinare un vino al cibo ci voglia l'esperienza e il palato raffinato. Nella maggior parte dei casi è vero, ma forse possiamo dare delle regole semplici per imparare, anche da semplici appassionati del buon bere, a presentare i nostri piatti con il giusto vino.

Scegliamo degli abbinamenti “standard” che potranno essere la base per le vostre cene. Iniziate con un prosecco, per accompagnare l'antipasto. Per la carne e cibi grassi il vino deve essere rigorosamente rosso, dotato di una buona acidità e tannini, che dà il giusto contrasto alla parte grassa della carne. Un esempio? Il Chianti o un Sangiovese per una sontuosa bistecca, mentre per i cibi fritti si predilige il Trebbiano tradizionale. Così se per la carne il colore è rosso, per il pesce sembra non ci siano alternative: bianco e, possibilmente, leggermente frizzante a seconda del tipo di pesce. La scelta per non rischiare e andare sul sicuro può essere quella di un Verdicchio, uno Chardonnay o un Soave e, se il pesce non è troppo grasso, potete optare anche per una Falanghina o Greco di Tufo. Ultimamente, però, alcuni chef sovvertono questa suddivisione e propongono qualità di uve rosse o bianche in base al tipo di cottura. La scelta per il dessert, invece, può spaziare dallo spumante al passito, in base al tipo di dolce che avete preparato.

Accortezze per tutti. Si sa che il vino bianco va servito ben fresco. E quello rosso? Ci dicono a temperatura ambiente, ma badate bene, la temperatura cui ci si riferisce è quella della cantina, non della casa, per cui tenete il vino un poco in frigo l'estate o sul balcone, nel periodo invernale, per rinfrescarlo e servirlo come se fosse stato appena scelto nella vostra personale cantina.