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Cucinare a pressione

Pentola a pressione: non solo una questione di tempo

Spesso si associa l’impiego della pentola a pressione solamente al risparmio di tempo che questo comporta. Tutto vero, ma i vantaggi sono molti di più! Scopriamoli insieme.

Quando contano i minuti

Il merito più noto e apprezzato della pentola a pressione è l’enorme risparmio di tempo nella cottura dei cibi: i minuti necessari vengono dimezzati se non ridotti a un terzo. Alcuni piatti cui spesso rinunciamo perché troppo lunghi da cuocere (pensiamo ai fagioli o al bollito, per esempio), escono dalla pentola a pressione pronti per essere gustati in poco più di mezz’ora. Ecco qualche dato per fugare ogni dubbio: ½ kg di vitello lessa in 35 minuti, ½ kg di fagioli secchi cuoce in 40, 1 kg di patate intere in 12.

Risparmiare è cosa buona e giusta!

Va da sé che, riducendo i tempi, l’impegno di chi cucina risulta alleggerito. Inoltre, la pentola a pressione non richiede alcuna attenzione particolare, quindi, mentre la cottura procede, ci si può dedicare ad altre attività. Il risparmio, però, non è solo temporale: la nostra pentola raggiunge in fretta il bollore, dopodiché, per mantenere la temperatura e quindi la pressione, le è sufficiente una fiamma molto bassa: si riduce la dispersione di calore con un risparmio notevole d’energia e un maggior rispetto dell’ambiente. Non dimentichiamo infine che i liquidi all’interno della pentola non evaporano, avremo dunque una considerevole riduzione dell’acqua o del brodo necessari rispetto alla cottura tradizionale.

Il parere del nutrizionista

Tutti i più recenti studi raccomandano di fare molta attenzione alla freschezza degli alimenti nella nostra dieta quotidiana. Ma ha senso scegliere un cibo fresco se lo consumiamo dopo una laboriosa e lunga cottura? Pensiamo per esempio alle verdure: lessate in modo tradizionale, perdono consistenza, sapore e proprietà nutrienti. L’immersione in acqua bollente, infatti, oltre a degradare il colore, avvia il processo di rottura della membrana cellulare con la quale si perdono le vitamine, specie quelle del gruppo B. Nella pentola a pressione, invece, l’impiego di una minima quantità di acqua riduce di molto questi effetti perché gli ortaggi cuociono a vapore — cioè senza grassi —: la gran parte dei sali minerali non si scioglie nell’acqua di cottura e il sapore si mantiene intatto. Prendiamo il cavolfiore: consumarlo crudo non è da tutti, ma perché cuocerlo fino a disfarlo? Se cucinato al vapore per i minuti prescritti, diventa egualmente tenero e conserva le sue spiccate proprietà antiossidanti, rimanendo compatto o addirittura croccante, dal sapore piacevole e adatto a fare da contorno a qualunque piatto.

Ma gli utilizzi non finiscono qui…

Se la pentola a pressione ha reso di nuovo attuali pietanze della tradizione che, per la lunghezza della cottura, nessuno aveva più il tempo di realizzare, non dimentichiamo che, dopo aver fatto un po’ di pratica, è possibile utilizzarla anche per scongelare gli alimenti oppure per cucinarli direttamente, senza pre-scongelare. Infine, è utilissima per sterilizzare i barattoli di vetro destinati alle conserve.